Dietro le quinte del podcast ShareLoc, con i produttori di NWFactory
Written by Sebastian Paolo Righi on dicembre 22, 2020
ShareLoc, ovvero come commuoversi davanti ad un tramonto indonesiano in coda al casello dell’A26.
Nell’anno dell’immobilità forzata, arriva il docu-podcast ShareLoc che racconta storie di mondi, persone e vite lontane.
L’esordio
Nell’immaginario collettivo paesi come l’Indonesia rimangono avvolti in una calda patina estiva, con risaie sconfinate, tuk-tuk sgargianti, abiti colorati e facce sorridenti. Da un lato le piccole piccole isole paradisiache meta di viaggi nelle nostre fantasie più proibite, dall’altro una popolazione sconosciuta, probabilmente ai limiti della povertà e con una scarsa connessione al mondo occidentale. Realizzare le prime due puntate di ShareLoc mi ha fatto capire quanto ci sbagliamo.
L’incontro con Giacomo Tabacco è stato un fulmine a ciel sereno nelle tristi giornate del primo lockdown. La doppia puntata di Bistory sulla peste nera e sul rinascimento, sebbene pubblicate una manciata di giorni prima, erano già un ricordo lontano ed eravamo alla ricerca di una nuova produzione podcast che potesse mettere alla prova le nostre capacità.
Lo script iniziale era solo una bozza ma presentava tutte le carte in regola per diventare un podcast davvero straordinario, con il giusto grado di sfida e una buona dose di opportunità. Sicuramente non mancavano le domande e la curiosità ha tirato le fila delle prime settimane di produzione. Le lunghe call con Giacomo Tabacco erano scandite da domande estremamente bizzarre tipo “ok, ma com’era la casa di Raka, cosa vedevano dalle finestre?” – “come ai conosciuto i protagonisti, quanti anni anno, come vivono, ma hanno un cellulare?”.
Domande inizialmente da profani dell’antropologia alle quali il buon Giacomo, con grandissima pazienza, ha risposto nel modo più completo. Col tempo i nostri discorsi hanno virato però su argomenti più specifici ed approfonditi, come ad esempio la situazione Sindacale in Indonesia (ben raccontata nel podcast), il rapporto con la vicina Singapore e con il suo skyline all’orizzonte, il grado di “villaggiosità” della meta finale e così via.
Con l’approfondirsi della narrazione di quel lungo viaggio di ricerca, ho iniziato ad individuare nel racconto un’analogia singolare con alcuni documentari che raccontano le periferie milanesi dalle lotte sindacali ai giorni nostri. Magari quelle persone e quelle vite sono lontane, ma forse queste storie di mondi sono più vicine di quanto pensiamo.
La produzione
Per realizzare le voci Italiane abbiamo chiesto l’aiuto di due speaker eccezionali del team NWFactory: Andrea W. Castellanza, co-autore e voce di Bistory – Storie dalla storia (che in queste due prime puntate doppia Raka) e Michele Ponti che invece presta la voce di Galih.
Per prepararsi al meglio alle sessioni di registrazioni in studio oltre al copione hanno ascoltato e studiato le voci originali dei due protagonisti, immedesimandosi in quelle vite non poi così distanti, cogliendone tensioni, emozioni e sentimenti.
Una completata la cornice di quel puzzle che è ShareLoc non bastava che infilare ogni pezzo al posto giusto. Gli splendidi soundscape registrati in presa diretta da Giacomo, una scelta musicale fine e senza troppi riferimenti spazio temporali e le voci dei protagonisti che introducono il doppiaggio in lingua, hanno contribuito a rendere il ogni puntata un viaggio senza confini, completamente immersivo e coinvolgente.
Disponibile anche in lingua inglese, con le voci di Ery Christianto e Fathu Rakhman Marangka, consigliamo come sempre l’ascolto in cuffia per assaporare meglio le sonorità e gli ambienti in cui i nostri protagonisti si muovono. La presenza di soundscape originali infine aiuta l’ascoltatore a viaggiare dalla caotica Batam ai campi di tabacco nei villaggi satelliti di Malang.
ShareLoc, ti fa commuovere davanti ad un tramonto indonesiano in coda al casello dell’A26.
Ascolta la seconda puntata qui: