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Tre Manifesti a Ebbing, Missouri, la lotta di una madre

Written by on febbraio 15, 2019

Capolavoro in una tranquilla cittadina

Dopo qualche settimana di solo Netflix è arrivato il momento di cambiare e di passare a qualcosa di più serio. Con l’arrivo degli Oscar è arrivato il momento di parlare di qualche film importante. Tre Manifesti a Ebbing, Missouri è il designato per questa settimana. Come già detto altre volte è facile dire che un film è un capolavoro quando è appena uscito. A distanza di un anno lo riguarderesti? Assolutamente sì. Un ottimo film, non è pesante da guardare anche se i temi trattati non sono così frivoli e superficiali. Infatti, in questo periodo, negli Stati Uniti, il cittadino vede il lavoro delle forze dell’ordine in maniera superficiale e approssimativa. Ma non siamo qui a parlare di politica e burocrazia. Parliamo di film e a noi deve interessare solo quello.

Tre Manifesti a Ebbing, Missouri ha ricevuto 7 Nomination agli Oscar del 2018 (Miglior film, Miglior Attrice, 2 Miglior attore non protagonista, Miglior sceneggiatura originale, Miglior montaggio e Miglior colonna sonora) aggiudicandosene due (Miglior Attrice e Miglior attore non protagonista). Come già accennato queste nomination e questi premi non sono assolutamente frutto del caso. Ma di cosa parla?

Mildred (Frances McDormand) è una madre divorziata che vive con il figlio Robbie (Lucas Hedges). A sette mesi dalla morte della figlia Angela, violentata e bruciata viva, visto che le indagini non portarono a nulla, decide di affittare tre cartelloni pubblicitari fuori dalla città. Si rivolge così all’agente pubblicitario Red Welby (Caleb Landry Jones) facendo scrivere le seguenti frasi: “Stuprata mentre stava dormendo” “E ancora nessun Arresto” “Come mai, sceriffo Willoughby?”. Questa sua protesta crea del malcontento all’interno della comunità dato che lo sceriffo è un soggetto rispettato. Facciamo un piccolo salto per evitare spoiler vari.

Successivamente faremo la conoscenza di uno dei personaggi fondamentali della pellicola, e a mio parere uno dei più riusciti, l’agente Jason Dixon (Sam Rockwell). L’agente Dixon è un soggetto incline alla violenza che successivamente, per fatti che non posso e non voglio dirvi, cambierà radicalmente. Inizia così la seconda parte del film dove Mildred e Jason entreranno in confidenza e cercheranno di risolvere il caso. Tutto quello che si trova nel mezzo non ve lo dirò così sarete costretti a guardarlo dato che merita.

È veramente un ottimo film e i premi lo dimostrano. Se ve lo foste perso dovreste recuperarlo assolutamente. È un film che non può mancare nella libreria cinematografica personale di appassionati e non.

Per riascoltare la puntata visita Spreaker o Spotify. Le dirette sono sempre il lunedì alle h 20.


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