Alieni, fughe e monotonia. Perchè Extinction non è un capolavoro.
In questo articolo parleremo di Extinction ma prima vorrei fare delle anticipazioni e una piccola critica al genere. Extinction è un film di fantascienza prodotto da Netflix e fino a qui nulla di male. Voi direte “Ma Seriology, qual è il problema?”. Il problema è che i film di fantascienza hanno veramente stufato. Fermi, non è ancora il momento di insorgere e difendere il vostro genere preferito. I film di fantascienza con alieni che vogliono eliminare il genere umano hanno veramente stufato. Basta, vi prego, non ce la faccio più. La guerra dei mondi, World Invasion, Cloverfield, BATTLESHIP. Non facciamo di tutta l’erba un fascio. Arrival e Independence Day sono ottimi film. Quindi non sono tutti da buttare.
Perché è stata fatta questa premessa? Secondo il mio modestissimo parere Extinction si colloca tra i due gruppi anche se è più propenso a stare nel primo, quello dei film brutti. Per farvi capire questa mia presa di posizione vi racconto un po’ il film.
Peter (Michael Peña) è un padre di famiglia che ha delle visioni. In queste visioni pensa di vedere il futuro della terra in seguito ad una invasione aliena. La moglie, Alice (Lizzy Caplan), è preoccupata della salute mentale del marito e teme che questa situazione possa influire negativamente anche sulle figlie. Ovviamente le visioni si avvereranno e così inizia la parte brutta del film. Gli alieni, con infinita tamarraggine, arrivano sulla Terra ed iniziano a sparare qualsiasi cosa si muova. Distruggono case, palazzi, strade e tutto quello che incontrano sul loro cammino. I nostri eroi cercano di fuggire e, a seguito di una colluttazione con un alieno, gli rubano il fucile e lo lasciano steso in mezzo alle macerie.
Qui inizia la classica fuga sfigata vista e rivista. Decidono di andare nel palazzo governativo dove lavora Peter visto che è dotato di un Bunker. Nel frattempo l’alieno si sveglia e va alla ricerca dei sopravvissuti. Alice viene ferita ed è in fin di vita. Indovinate chi si presenta nuovamente? L’alieno, esatto. Peter, date le sue conoscenze di arti marziali riesce a neutralizzarlo scoprendo così che si tratta di un essere umano.
Inizia così la seconda parte, quella più carina. L’alieno aiuta Peter a portare la moglie in salvo. Arrivati al punto stabilito vengono accolti dal Direttore della struttura nonché capo di Peter. E qui mi fermo perché non voglio rovinarvi la parte migliore del film. Come in tutte le sceneggiature di Eric Heisserer abbiamo la solita morale finale che vuole farti ragionare su come stai vivendo la tua vita.
Di per sé non è un brutto prodotto, solo che, come anticipato, questo genere ha un po’ stufato visto che i film sono tutti uguali. Potete guardarlo per una serata non troppo impegnativa, giusto per passare quell’oretta e mezza, ma non aspettatevi un capolavoro.
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Seri mai, superficiali sempre.