Stare male in provincia: patologie dalla provincia che abbiamo dentro
Written by Elisa Begni on aprile 18, 2020
Dalla realtà ai social e vice versa. All’Ultima Risposta gli admin di Stare Male in Provincia, la pagina di meme che racconta i varesotti
Lontano dalle attrattive delle grandi città, dalle opportunità e dalla mode. Lontano da luccichii e dai night club. E’ la Provincia, la nostra. Quella dove piove sempre. Dove per andare a bere qualcosa devi prendere la macchina e fare i km (a meno che non sia martedì, in quel caso non c’è scampo). Dove ci si ritrova nei parcheggi, al freddo, di notte, per passare il tempo. Dove siamo cresciuti (e sopravvissuti) e dove abbiamo imparato a ridere di tutto, anche dello Stare Male in Provincia.
Perché non importa se ci siamo laureati, se abbiamo un lavoro, se viviamo da soli o se stiamo ancora con i nostri genitori (ovviamente, però, raccontando a tutti quelli che conosciamo in vacanza che siamo di Milano. Ah Milano? Sì, Sì, MilanoMilano). Ma dicevamo: non importa. Perché i semafori sulla Vergiate-Besozzo non guardano in faccia a nessuno. Loro saranno sempre, inesorabilmente, rossi. Tutti quanti.
Abbiamo stanato i segretissimi admin della pagina facebook “Stare male in provincia. Patologie della provincia che abbiamo dentro” e ci siamo fatti raccontare di viaggi infiniti per arrivare a scuola o al lavoro, di Ispra70, di paesi dai nomi improbabili e di progetti visionari di ponti sul Lago Maggiore o di annessione della Svizzera alla Provincia di Varese. Con quale obiettivo? Prenderci un pò in giro e renderci conto che alla fine, al netto di tutto, in provincia si sta bene. Soprattutto quando si ride.