La Bestia Feroce | La nuova produzione podcast di NeverWas Radio
Written by Elisa Begni on gennaio 30, 2020
Attacchi misteriosi, Superstizioni e Colpi di Scena per una storia dimenticata di casa nostra
“La Bestia Feroce”èla nuova produzione podcast di NeverWas Radio che racconta un’antica storia di casa nostra, realmente accaduta e persa tra le nebbie del tempo. Disponibile il podcast della prima puntata su tutte le piattaforme di streaming.
La storia
E’ l’estate del 1792 e siamo alle porte di Milano, in quella che all’epoca era un’area ricoperta da fitti boschi, placidi campi e cascine di contadini. La quiete della campagna viene però scossa da una fitta serie di attacchi e sparizioni, di cui sono vittime per lo più bambini e fanciulli, azzannati e sbranati da quella che verrà rapidamente rinominata “La Bestia Feroce”.
Chi l’ha avvistata descrive un animale dalle dimensioni colossali e dall’aspetto mostruoso, con tratti comuni ai lupi, alle iene e ai cinghiali. E se da una parte cresce la mobilitazione della popolazione e delle istituzioni per catturare il misterioso animale, dall’altra cresce anche la mitologia e la superstizione legata alla Bestia, la cui venuta viene interpretata come presagio funesto o manifestazione infernale, a discapito del Lume della Ragione che dovrebbe pervadere la cultura europea dell’epoca.
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Il Giornale Circostanziato
Di che reale natura fosse la Bestia e di quali stratagemmi siano stati impiegati per catturarla, si narra con dovizia di particolari nel Giornale Circostanziato custodito presso la Biblioteca Braidense di Milano. A redigerlo è ufficialmente un anonimo, ma alcuni ne attribuiscono la paternità al già noto Cesare Beccaria, coinvolto in parte nella faccenda.
Il podcast
“La Bestia Feroce” è quindi un podcast tratto da una cronaca anonima del 1792, narrato da Massimiliano Varotto, adattamento del testo originale a cura di Fabio Montagnoli e Silvia Rezzonico. Prodotto da Fabio Montagnoli e Paolo Righi per Neverwas Radio. Sei puntate che non solo raccontano ciò che è accaduto in quella estate, ma che aprono anche una finestra sulla vita delle persone che abitavano il nostro territorio oltre 200 anni fa.