Hot Tips – Il meglio della settimana
Written by Francesco Sergnese on luglio 14, 2020
Hot Tips è la rubrica di NeverWas Radio che vi racconta il meglio della nuova musica di settimana in settimana.
Skee Mask – Iss005/Iss006
A distanza di due anni da quel capolavoro che fu Compro, il producer tedesco torna con due EP che rappresentano le sue due anime in costante contrapposizione. Una orientata verso la club culture, da cui nascono beat avvolgenti e sincopati; l’altra invece più introspettiva ed immersiva, da vita paesaggi sonori più dilatati e fluidi. In ogni caso parliamo sempre di produzioni di altissima qualità e dal carattere unico, che confermano le grandi capacità espressive di Skee Mask.
Bullant – German People EP
Per la sua seconda uscita sotto lo pseudonimo di Bullant, Mr. Joey Walker si lancia senza remore nel mondo della club music. Due killer track di techno dura e pura, che lascia ben poco spazio all’interpretazione. Difficile immaginare come l’australiano riesca a conciliare questo suo progetto con l’immensa mole di lavoro che svolge con i suoi King Gizzard and the Lizard Wizard, eppure il nostro Joey, tra un riff e l’altro, trova pure il tempo di mettere giù dei beat stellari come se fosse un qualsiasi veterano della musica elettronica. Come nel precedente lavoro, il suo tratto distintivo è un sound design graffiante e tagliente, tanto da sembrare che il suono si strofini aspramente sui timpani dell’ascoltatore.
Matt Elliot – Farewell to All We Know
Matt Elliot è ormai un artista che ha bisogno di ben poche presentazioni. Il cantautore di Bristol è ormai un maestro del folk d’autore, capace di racchiudere significati immensi all’interno di scarne ballate di chitarra e voce. Una voce che in Farewell to All We Know si fa pesante e densa, portatrice di parole che pesano come macigni sull’animo dell’ascoltatore. Il disco è un lungo addio ad un mondo che è semplicemente troppo, un mondo che non è stato ritagliato a misura d’uomo e che ora rischia di diventare una gabbia che limita la nostra libertà di vivere. Una speranza però sembra esserci e come spesso accade, la ritroviamo nell’arte, unica forma attraverso la quale si può avere la possibilità di sopravvivere.
Muzz – Muzz
Quando metti insieme membri di band come Interpol, the Walkman, Fleet Foxes e Bonny Light Horseman il risultato non può che essere di ottima qualità. Tant’è che la musica incisa per Muzz non lascia spazio a sbavature e virgole fuori posto. Un disco morbido e avvolgente la cui forza risiede non tanto nelle canzoni, piuttosto negli arrangiamenti, trattati con gusto sopraffino sin nei minimi dettagli. I brani scorrono leggeri, a cavallo tra l’indie d’autore e un folk di stampo Dylaniano, il tutto tenuto insieme da mani e menti che conoscono bene la materia musicale e sanno plasmarla a proprio piacimento.