Hot Tips – good music for hard times
Written by Francesco Sergnese on giugno 24, 2020
Hot Tips, la rubrica di NeverWas Radio che racconta la migliore musica del nostro tempo.
Critica sociale, lotta alle discriminazioni, introspezione oltre l’individualismo e spinte verso l’innovazione e la rigenerazione dei generi musicali. Le nuove uscite che vi segnaliamo questa volta sono ancora più imperdibili del solito. Leggere per credere!
Run The Jewels – RTJ 4
Il duo hip-hop statunitense torna con un disco che definire attuale è un eufemismo. 11 tracce di critica ed indignazione sociale, verso un sistema di polizia fondato sull’abuso di potere e la discriminazione. El-P e Killer Mike non ricorrono mai a particolari metafore o all’arte del “non detto”, ma sputano fuori parole su parole senza avere paura di dire le cose come stanno. I beat sono di rara qualità, spesso complessi e variegati nelle sonorità. Una boccata di ossigeno per un mondo che non riesce più a respirare.
GoGo Penguin – GoGo Penguin
La parola d’ordine è qualità. Non c’è altro modo di descrivere il quinto lavoro del terzetto di Manchester. Il loro sound ha ridefinito il concetto di jazz negli ultimi 10 anni ed è ormai iconico. Un minimalismo dalle atmosfere post rock, trascinato da un flow ipnotico da musica elettronica ed da un groove estremamente fitto e stratificato. Non c’è molto da aggiungere, squadra che vince non si cambia e finché i risultati sono questi, non possiamo che essere d’accordo.
SAULT – Untitled (Black is)
Vi ricordate quella voglia di ribaltare il mondo che provavate quando in cuffia partiva un brano dei Public Enemy o dei Rage Against the Machine? Ecco, oggi quella voglia vi tornerà ascoltando l’ultimo lavoro dei SAULT. Inutile dire quale sia il tema del disco, ma è importante ribadire il messaggio che porta con se. Viviamo in un sistema fortemente discriminatorio, basato sull’abuso di potere e fomentato dal continuo inasprirsi delle disparità sociali e se qualcuno non fa qualcosa si è destinati al tracollo di questo sistema. Ci sono però persone che non ne possono più dei continui soprusi e stanno iniziando a far sentire la propria voce, anche attraverso dischi come questo, che rispecchiano fedelmente lo stato d’animo di molte categorie sociali.
Phoebe Bridgers – Punisher
Lo avevamo tanto atteso e finalmente il secondo disco della giovane cantautrice losangelina è arrivato. E dico finalmente, perché è un lavoro incredibilmente bello di cui se ne sentiva il bisogno. La Bridgers, nonostante sia solo al secondo full lenght, ha definito perfettamente la sua identità artistica, ricavandone un indie pop estremamente personale ed interessante. Ma al di là della musica, quello che davvero colpisce di questo lavoro è proprio la Bridgers stessa, capace di trasmetterci emozioni profonde in maniera completamente trasparente e candida, attraverso una maturità che va oltre i soliti cliché. Come i migliori cantautori, è capace di rendere il personale universale, trasformando l’intimo in condiviso, trasportandoci tutti sulla stessa barca emotiva, sulla quale le individualità si fondono in un’unico sentimento comune.